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Come ne "Gli interpreti" del 1965 (ripubblicato in Calabuig nel 2017), Soyinka esplora l'esperienza individuale in un processo di cambiamento della società e racconta, con toni più foschi, fatti e personaggi sullo sfondo di lotte inesauribili. Ofeyi, insoddisfatto dell'operato della Corporazione Nazionale del Cacao che controlla il piccolo centro di Aiyéró, si fa portavoce di idee rivoluzionarie, opposte a quelle dei poteri dominanti. Ma introdurre valori positivi in una società la cui classe dirigente è consumata da cupidigia e brama di potere diventa pretesto per una reazione che conduce a un'ondata di terrore. Agli avvenimenti si intreccia la ricerca del protagonista Ofeyi, che, novello Orfeo in cerca della sua Euridice, compie un viaggio terribile per salvare l'amante rapita Iriyise. Nel romanzo, scandito sugli eterni ritmi della natura in contrasto vivo con le distonie operate dall'uomo, l'amore si fa allegoria fondendo miti africani e archetipi europei, portandoci attraverso una contemporaneità in cui la devastazione fisica e morale mette ancora più a fuoco il cinismo di un'élite e la sconfitta di chi vi si oppone.